Le diverse prese di corrente in italia

Marcigaglia, costruzioni firmate

Fonte:
www.luce-gas.it
www.globalsistemi.com

 

Ecco una panoramica delle prese e relative spine utilizzate negli impianti elettrici domestici in Italia: tutto su differenti tipologie ed utilizzo.

Il primo sistema di presa e spina fu introdotto in Inghilterra nel 1883 e all’inizio del ‘900 venne brevettata e diffusa una presa elettrica americana. Con il passare del tempo le prese si sono evolute e ciascuna nazione ha sviluppato un proprio modello di presa. Con questa guida impariamo a conoscere le principali prese elettriche utilizzate in Italia per gli impianti domestici e similari. Ogni presa ha determinate caratteristiche in base all’impiego, vediamo quali sono le differenze, le accortezze per l’utilizzo in sicurezza, quanto costano e a cosa servono gli adattatori e i trasformatori.

 

 

 

Le tipologie di prese elettriche
In tutti i paesi non si utilizza un solo modello di presa, piuttosto vengono utilizzate diverse tipologie. La tendenza dovrebbe essere quella di adottare uno standard comune, almeno in Europa, tuttavia il cambiamento, comunque già in corso, è lento poiché i paesi sono restii a modificare la propria situazione e ad adeguarsi a un’altra.

Le prese elettriche si differenziano tra loro in base al carico di corrente che possono sopportare, a cui corrisponde una potenza. L’intensità di corrente viene espressa in ampere (A).


Presa e spina di tipo C da 10A

Questa è la presa tradizionale da 10 A, che sopporta una potenza massima di circa 2000 W. La presa presenta due fori cilindrici con diametro di 4 mm, può esserci anche un altro foro centrale per la messa a terra. L’impianto elettrico deve essere correttamente dimensionato e deve essere verificata la coerenza tra l’interruttore di protezione iniziale, il cavo conduttore e le prese finali. In genere il conduttore che alimenta questo tipo di presa è da 1,50 mm e l’interruttore da 10 A. E’ necessario prestare attenzione e non sovraccaricare la presa usando adattatori con elettrodomestici molto energivori come lavatrice, frigorifero, stufe elettriche ecc. In effetti tali elettrodomestici hanno delle spine che non sono compatibili direttamente con la presa di tipo C.


Presa e spina di tipo L da 16A

La presa di tipo L, da 16 Ampere, sostiene al massimo una potenza fino a 3500 W. La presa e la spina sono simili al tipo C, tuttavia i contatti e i fori sono più grandi, pari a 5 mm e la spaziatura è maggiore. La presa ha sempre tre fori, con quello centrale collegato a terra. L’alimentazione avviene con conduttori da 2,50 mm e la protezione con interruttori da 16A. Questa presa si può utilizzare con tutti gli apparecchi elettrici presenti nelle abitazioni domestiche. La spina di tipo C, anche se supportata, richiede un adattatore per essere inserita poiché è più piccola.


Presa bipasso da 16 A

L’ampiezza dei contatti e dei fori e la spaziatura tra di essi della presa di tipo C e L è diversa. Per questo motivo spesso è utilizzata la presa bipasso, che consente l’inserimento di entrambe le prese (C + L) sia quella da 16 Ampere che quella da 10 A.


Presa e spina Shuko o Siemens da 16A

Questa è la classica presa tedesca di forma circolare da 16A, utilizzata per i grandi elettrodomestici come lavatrici, frigoriferi, lavastoviglie, cucine ecc. Le caratteristiche tecniche sono simili alla presa di tipo L, tuttavia la presa è sprovvista del foro centrale. La messa a terra di sicurezza prevede due morsetti laterali in alto e in basso. Per poter utilizzare una spina italiana classica da 10 o da 16 Ampere nella presa Schuko o viceversa è necessario un adattatore.

L’altezza delle prese elettriche

Per legge le prese elettriche devono essere installate a un’altezza minima da terra, così da poter garantire la massima funzionalità e un elevato livello di sicurezza. Infatti questa procedura non deve essere eseguita solamente tenendo conto del buonsenso e delle proprie necessità.

Ecco perché è bene rivolgersi a un professionista affidabile, serio e competente sia quando si parla della messa in opera ex novo di un impianto elettrico che di una ristrutturazione. Non si deve conoscere soltanto le modalità tecniche più adatte per realizzare l’intervento, ma anche le normative che regolano e disciplinano questo settore.

Riferimenti normativi per l’altezza delle prese elettriche
Per il posizionamento di punti luce, prese, torrette e comandi luce di un impianto elettrico civile si deve fare riferimento a due norme. Nello specifico la norma CEI 64-8 indica quali sono, nel caso dell’architettura civile, le quote minime per quanto riguarda i componenti elettrici e interessa gli impianti elettrici a tensione nominale con corrente alternata di non oltre 1.000 V e in corrente continua non superiore a 1.500 V. Invece la guida CEI 64-50 comprende le regole e le condizioni che consentono di avere prese davvero ergonomiche, tra cui le altezze ottimali.

 

Riepilogo:


• almeno 4 cm dal pavimento per le prese montate su torrette;


• 12 cm per le prese telefoniche. Lo stesso vale se vengono installate sul battiscopa oppure sul canale invece che sulla parete;


• almeno 7 cm dal pavimento nel caso in cui le prese siano montate sul battiscopa oppure sul canale;


• almeno 17,5 cm per le prese a spina, i segnali e le prese per la televisione. Le misure devono essere prese facendo riferimento al piano del pavimento finito. In secondo luogo è necessario adottare una disposizione con asse di inserzione verticale per quanto riguarda i frutti;


• 90 cm dal pavimento per i comandi dei punti luce e le prese elettriche posizionate in pieno muro. In genere prende come punto di riferimento l’altezza delle maniglie delle porte. Se invece le prese elettriche vengono posizionate in camera da letto vicino al comodino (testaletto) oppure alla scrivania l’altezza minima da rispettare è di 70-80 cm;


• 110-120 cm per quanto riguarda i comandi di servizio e le prese elettriche collocate in cucina oppure vicino ai piani di lavoro. Lo stesso vale per l’ambiente bagno e per le prese elettriche che alimentano l’illuminazione dello specchio;


• 150 cm dal pavimento per quanto riguarda i comandi e le prese elettriche nei ripostigli e nelle cantine;


• 265 cm da terra per le prese elettriche che servono per l’alimentazione della cappa in cucina;


• 140 cm dal pavimento per il citofono e il videocitofono;
almeno 160 cm per il centralino posto all’interno e all’esterno della casa;


• 180 cm per il sistema di alimentazione dello scaldabagno;


• tra i 160 e i 205 cm da terra per la suoneria. La scelta dipende dalle caratteristiche stesse dell’immobile;


• 225 cm da terra per i pulsanti con tiranti e per la presa dell’aspiratore.


Bisogna tenere a mente che si tratta di normative CEI e che quindi devono essere seguite obbligatoriamente. In caso contrario l’impianto non risulta essere a norma di legge.

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