Fonte: www.mutuionline.it
Sembra una grande contraddizione, ma mentre lo spread continua a intimorire gli investitori e i semplici risparmiatori, i tassi di interesse dei prestiti erogati dalla Banca d’Italia segnano a settembre ancora un valore record al ribasso.
(Dati sono relativi all’ultimo Osservatorio ABI di ottobre 2018)
A sorprendere sono i dati registrati sui tassi di interesse.
Per i mutui, il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è risultato pari all’1,79%
(era 1,85% ad agosto 2018 e 5,72% a fine 2007).
Perché i tassi dei mutui sono ancora bassi?
Un esito sorprendente, quello davanti al quale ci pone l’analisi della Banca d’Italia, ma l’ennesima conferma che quanto sta succedendo sui mercati finanziari condiziona solo indirettamente i tassi dei mutui. Come abbiamo riportato nella nostra news “Lo spread vola? È il momento di stipulare un mutuo”, la differenza tra BTp e Bund tedeschi è una cosa, il rendimento delle banche che prestano soldi ai consumatori è altro. Così, è lecito dichiarare che non c’è alcun collegamento tra spread BTp e Bund e spread praticato dalle banche sui mutui. Le dinamiche dei mutui dipendono infatti dagli indici Eurirs ed Euribor, i valori ai quali si agganciano rispettivamente tasso fisso e tasso variabile, il cui andamento è strettamente correlato alle decisioni prese in materia di politica dei tassi applicata dalla Bce: nello specifico, l’Euribor si alza quando la Bce alza i suoi tassi di interesse attraverso una stretta monetaria, mentre non è in alcun modo legato ai tassi di interesse che i vari paesi europei pagano sul proprio debito pubblico.